Sullo scadere della giornata del 25 aprile, Napoli ricorda uno dei suoi figli, Salvo D’Acquisto, un uomo che si è sacrificato per una nobile causa: salvare i più deboli e il valore della giustizia.
Era il 15 ottobre del 1920 quando nel quartiere del Vomero in via S. Gennaro Antignano n. 2, venne alla luce Salvo D’Acquisto, figlio di Salvatore D’Acquisto, nativo di Palermo, e Ines Marignetti, napoletana. Primo di cinque fratelli, Franca, Rosario, Erminia e Alessandro, il giovane Salvo esprime a pieno il suo carattere riservato e altruista.
Terminati gli studi con profitto a Napoli, arriva a Roma per preparare la licenza liceale e durante gli anni scolastici nel 1939 riceve la cartolina militare per il richiamo di leva. La notizia non lo sconvolge anzi si convince che la sua “missione” sia diventare un carabiniere, come in parte alcuni parenti, e si arruola nell’Arma dei Carabinieri per assecondare il suo desiderio di giustizia e operare per la difesa dei più deboli.
Salvo è carabiniere nel 1940 ma i fragori della guerra si avvertono nell’aria, è l’Italia è chiamata a scendere nel conflitto armato. La sua destinazione sarà l’Africa a Tripoli, all’epoca occupata dagli italiani prima della dominazione britannica. In Salvo, i colleghi e i commilitoni trovano un punto di riferimento importante, e ammirano il suo valore, plasmato anche dalla sua natura schiva, sensibile e altruista, sempre pronto ad aiutare il prossimo incurante delle ostilità.
Nel 1942 ritorna in Patria (dopo un ferimento subito alla gamba) e viene ammesso al Corso Allievi Sottufficiali, presso la Scuola centrale di Firenze, e dopo un anno, il 15 dicembre 1942 viene promosso Vice Brigadiere ed assegnato alla Stazione di Torrimpietra, una cittadina poco distante da Roma. Qui vive gli ultimi mesi prima di quel tragico evento che lo ritrarrà un eroe dell’ultima guerra, a pochi giorni della caduta del regime fascista, vicino all’armistizio dell’8 settembre 1943. Una fatalità si interpone fra Salvo e i tedeschi delle SS; in un incidente causato dallo scoppio di una bomba, rimane ucciso un soldato appartenente al reparto delle SS, proprio in una caserma abbandonata della Guardia di Finanza. Le ripercussioni non si fanno attendere e i tedeschi si precipitano nella caserma dei Carabinieri di Torrinpietra a cercare spiegazioni. Trovano il Brigadiere Salvo D’Acquisto che spiega le dinamiche dell’incidente a differenza dell’attentato che le SS gridano. Invano è creduto e non trovando colpevoli, i tedeschi trascinano via 22 cittadini con il rastrellamento pronti per essere fucilati.
Salvo si interpone fra loro e si accusa l’autore dell’attentato (ovviamente è estraneo ai fatti) nel tentativo di liberare gli ostaggi e salvarli. Al momento del rilascio i tedeschi non temporeggiano e freddano il carabiniere duramente che cade sotto i colpi di fucile, e sotto agli occhi increduli di coloro cui aveva dato la vita. Un gesto che rimane inspiegabile a memoria di tutti, grande esempio di coraggio, di verità, altruismo e giustizia. Un uomo, un eroe, questo è Salvo D’Acquisto, ucciso a soli 23 anni, per puro spirito di lealtà e senso del dovere.
Con il suo sacrificio Napoli celebra il suo eroe, le cui spoglie giacciono nella splendida Basilica di Santa Chiara, nella prima cappella a sinistra, cui ogn’anno si celebra il suo coraggio.