Il Teatro Trianon è all’asta

4 milioni e 500 mila euro è il prezzo base per compare un pezzo di storia e cultura di Napoli.

Uno dei più celebri teatri napoletani, il teatro popolare Trianon Viviani considerato dall’Unesco patrimonio mondiale dell’umanità’ finisce sul lastrico e rischia di scomparire dal contesto culturale della città.

Sembra un paradosso, la notizia apparsa lo scorso 25 luglio è suona come un grave allarme estesa a tutta la comunità, a cui si assiste passivamente alla sua fine.

Il prezzo base, messo all’asta dal Tribunale di Napoli è pari a 4 milioni e 500 mila euro, e lo scorso 10 luglio era stata ipotizzata la vendita senza incanto dello stabile, ma sfumata dopo poco. Lo storico teatro è di proprietà della Regione Campania e Provincia di Napoli, appare chiaro che ”I due soci – come hanno fatto sapere i sindacati – non hanno ricapitalizzato entro il 31 marzo la società partecipata ”Trianon Viviani s.p.a”  e di conseguenza è scattato il pignoramento immobiliare. I sindacati Slc-Cigil e Uilcom-Uil rendono ufficiale la nota dove si parla di una “situazione drammatica che comporta l’alienazione gratuita di un bene pubblico a privati, la rottamazione di un’esperienza culturale premiata dal pubblico e dalla critica, nonché la perdita di posti di lavoro per i dipendenti”.

La situazione attuale è che manca ancora un compratore che possa riscattare un bene pubblico, e che possa lenire in parte allo scempio culturale che si sta abbattendo indecorosamente. Dipendenti indignati.

La storia:

Il Teatro Trianon sito in piazza Vincenzo Calenda, sorge nel centro storico di Napoli a Forcella, inaugurato l’8 novembre 1911. Prende nome dal Grand e Petit Trianon un’area ideata da Luigi XIV di Francia, progettato come luogo di svago. Il Teatro Trianon si contraddistinse per la sua programmazione musicale, incentrata principalmente sulla tradizione della canzone napoletana. Ad inaugurare la stagione fu la compagnia di Eduardo Scarpetta insieme a vari spettacoli di varietà e numeri divertenti; attori, cantanti, musicisti di fama si dividevano il palcoscenico e ben presto il teatro portò i suoi esiti positivi, fece registrare ottime entrate finanziarie e soddisfazioni generali.

Nel 1940 il teatro fu acquistato da Gustavo Cuccurullo che lo tramutò in sala cinematografica col nome “Splendore” mentre nell’era fascista venne battezzato il “Trionfale”.  Cinquant’anni dopo, un pronipote di Cuccurullo ripristinò l’antica funzione teatrale del complesso (che ebbe una parentesi come cinema a luci rosse) inaugurato il 7 dicembre 2002 con Eden teatro di Raffaele Viviani, omaggiando Raffaele Viviani attore teatrale, commediografo, compositore, poeta e scrittore italiano, nella «riscrittura melodrammatica» e regia di Roberto De Simone.

Dal 2002 al 2006 Regione Campania e Provincia di Napoli acquistano la maggioranza della proprietà del teatro, mentre la direzione artistica è affidata a Nino D’Angelo.

Nel 2012 nel pieno della crisi mondiale, il teatro ha una nuova mission: diventa “ Teatro della musica a Napoli”, con la presidenza di Maurizio D’Angelo e la direzione artistica di Giorgio Verdelli.

2013 … ?

Si parla tanto di cultura, tra tagli e investimenti (tra cui il fantomatico Forum Universale delle Culture 2013) e poi permettiamo che la storia di Napoli chiuda i battenti ?!

Pubblicato da incarte

Nata a Napoli ha intrapreso una formazione artistica fra arte, cultura e spettacolo.