L’unicità della mostra “Depositi di Capodimonte. Storie ancora da scrivere” sta nel suo potenziale patrimonio artistico: sono difatti, centinaia le opere e i capolavori presenti nel ventre del museo, tra cui dipinti, statue, arazzi, porcellane, armi, e oggetti di arti decorative.
La mostra inaugurata lo scorso 21 Dicembre 2018, fa parte della varie “iniziative mobili” messe a punto dal Museo di Capodimonte, organizzata insieme alla casa editrice Electa, e rientra nel secondo capitolo di una “trilogia espositiva” (la prima è stata Carta Bianca. Capodimonte Imaginaire nel 2018 e la terza sarà C’era una volta Napoli. Storia di una grande bellezza nel 2019) proponendo un nuovo concetto di realtà museale, non statica ma accessibile, libera, creativa, espressiva e a passo con i tempi. Una sfida vinta con il pubblico e con i vari fruitori dell’arte.
I Depositi custodiscono storie ancora da raccontare e sono espressioni di un gusto, di un esigenza artistica, di scelte umane e di ragioni storiche e sociali, concentrate in preziose opere quasi del tutto ignorate. Rientrano nel percorso espositivo, la collezione di oggetti esotici donati dal Capitano James Cook a Ferdinando IV di Borbone e i bellissimi servizi da tavola in porcellana di Meissen, di Berlino, della Manifattura Richard Ginori.
“Depositi di Capodimonte. Storie ancora da scrivere” vi aspetta fino al 15 maggio al Museo di Capodimonte
INFO:
Biglietto museo comprensivo delle mostre Depositi di Capodimonte. Storie ancora da scrivere e Jan Fabre. Oro rosso
– € 12 intero
– € 8 ridotto per visitatori di età compresa tra 18 e 25 anni
– € 4 biglietto secondo piano museo nelle giornate ad ingresso gratuito e per i titolari di artecard
http://www.museocapodimonte.beniculturali.it/depositi-di-capodimonte-storie-ancora-da-scrivere/